A.Deneault “La mediocrazia”


Par­la il filo­so­fo cana­de­se Alain Deneault, auto­re del long­sel­ler inter­na­zio­na­le “La mediocrazia”

Il mon­do è dei medio­cri. Sarà che è un assun­to non dif­fi­ci­le da spe­ri­men­ta­re – e anche con­so­la­to­rio per spie­gar­si cer­ti suc­ces­si o insuc­ces­si ugual­men­te distan­ti dal­le vet­te del genio e dagli abis­si dell’indegnità – ma il sag­gio La mediocrazia(Neri Poz­za, pp. 239, € 18) del filo­so­fo cana­de­se Alain Deneault a un anno dall’uscita è ormai un long­sel­ler inter­na­zio­na­le. E dire che in cen­ti­na­ia di pagi­ne, den­se di pen­sie­ro e di cita­zio­ni, ne ha dav­ve­ro per tut­ti. In poli­ti­ca, da Trump a Tsi­pras, vede solo un «estre­mo cen­tro», nell’impresa la «reli­gio­ne del brand», il «con­su­ma­to­re-cre­den­te», la «dit­ta­tu­ra del buo­nu­mo­re». Nel lavo­ro «devi­ta­liz­za­to» indi­vi­dua la skill fon­da­men­ta­le nel «fare pro­pria con natu­ra­lez­za l’espressione: alti stan­dard di qua­li­tà nel­la gover­nan­ce nel rispet­to dei valo­ri di eccel­len­za». E, in ogni ambi­to, rile­va cer­ti tic ver­ba­li come «sta­re al gio­co», «saper­si ven­de­re», «esse­re impren­di­to­ri di se stes­si». Insom­ma, dice, «non c’è sta­ta nes­su­na pre­sa del­la Basti­glia ma l’assalto è avve­nu­to: i medio­cri han­no pre­so il potere». 

Lo abbia­mo incon­tra­to a Mila­no dove ha par­la­to al Wired Fest, il festi­val dell’innovazione, altra paro­la che non man­ca nel voca­bo­la­rio medio­cra­ti­co. Oggi sarà al Cir­co­lo dei Let­to­ri di Torino. 

Pro­fes­sor Deneault, l’ha col­pi­ta que­sto suc­ces­so?…” continua

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