La sordellina italiana…

LA SORDELLINA ITALIANA ED IL SUO RITORNO
a cura del dott.Luigi Gugliotta

Anco­ra oggi, quan­do sen­to par­la­re di zam­po­gna­ri, i miei ricor­di cor­ro­no agli anni del­la mia infan­zia e alle imma­gi­ni del Nata­le di quel­le epo­che ormai lon­ta­ne. Mi sov­ven­go­no le figu­re dei due pasto­ri che, pro­ve­nien­ti dai pae­si­ni del retro­ter­ra mon­ta­no del bas­so Lazio, duran­te il perio­do del­la nove­na nata­li­zia, la sera sem­pre alla stes­sa ora, veni­va­no a suo­na­re nell’androne del­la palaz­zi­na moti­vi tra­di­zio­na­li natalizi.
Era­no vesti­ti dei loro tipi­ci abi­ti e coper­ti da fol­te pel­li di peco­re, con ai pie­di le clas­si­che “ciό­cia­re”, cal­za­tu­re tipi­che dei pasto­ri e dei con­ta­di­ni del Fusi­na­te; viag­gia­va­no in cop­pia, uno suo­na­va la zam­po­gna e l’altro la cia­ra­mel­la, accon­ten­tan­do­si del­le offer­te di chi si fer­ma­va ad ascoltare.

Fig.1 Zam­po­gna­ri nei tra­di­zio­na­li costumi

Oggi, la figu­ra buco­li­ca del­lo zam­po­gna­ro resta solo nel pre­se­pe, ove è posto di soli­to in pros­si­mi­tà del­la capan­na o grot­ta del­la Sacra fami­glia, men­tre la zam­po­gna, stru­men­to musi­ca­le da sem­pre pre­sen­te, nel­le sue varie for­me, nel­la tra­di­zio­ne dell’Italia agro-pasto­ra­le, gra­zie alla pas­sio­ne di alcu­ni musi­ci­sti è tor­na­ta a vive­re la sua impor­tan­za nel­la musi­ca tra­di­zio­na­le. Ormai, in vari pae­si di Ita­lia si orga­niz­za­no Festi­vals dedi­ca­ti a que­sto stru­men­to aero­fo­no; di que­sti men­zio­no i due i più noti: Festi­val del­la Zam­po­gna di Sca­po­li e Festi­val del­la Zam­po­gna di Mara­no­la. Pro­prio a Mara­no­la, nel cor­so di varie edi­zio­ni del Festi­val loca­le, ho potu­to appu­ra­re come la zam­po­gna che, nell’ottica del­la mag­gior par­te del­le per­so­ne pas­sa­va per uno stru­men­to pove­ro, abbia nel cor­so dei seco­li, inve­ce, a par­ti­re dal­le sue ori­gi­ni, una sto­ria ric­ca di stu­di e di ten­ta­ti­vi di per­fe­zio­na­men­to del­lo stru­men­to stesso.
Sul fini­re del XVI seco­lo e nel cor­so di tut­to il “600 l’aerofono a sac­co vie­ne per­fe­zio­na­to da inge­gno­si inven­to­ri, anche con l’aggiunta di nume­ro­se chia­vi per otte­ne­re mag­gio­ri pos­si­bi­li­tà cro­ma­ti­che, nel­la spe­ran­za di avvi­ci­nar­si alle pos­si­bi­li­tà tona­li e alle modu­la­zio­ni dell’organo; nasce cosi la sor­del­li­na.
La sor­del­li­na, ispi­ra­ta alle zam­po­gne popo­la­ri napo­le­ta­ne, è una zam­po­gna cor­te­se insuf­fla­ta a man­ti­ce, mol­to apprez­za­ta da musi­ci­sti, ari­sto­cra­ti­ci e ric­chi com­mer­cian­ti. Con un ric­co reper­to­rio per accom­pa­gna­re can­ti reli­gio­si o lai­ci o anche dan­ze, essa veni­va suo­na­ta pres­so tut­te le cor­ti euro­pee dell’epoca.
Ven­ne suo­na­ta nell’ambito di tut­to il XVII seco­lo, perio­do duran­te il qua­le eccel­lo­no musi­ci­sti come:
* Gio­van­ni Loren­zo Bal­da­no da Savo­na (1576-1660) che com­po­ne oltre 160 bra­ni per sor­del­li­na, rac­col­ti nel “Libro per scri­ver l’intavolatura per sona­re sopra le sor­del­li­ne” (Savo­na 1600) “Bal­lo del Gran Duca”

Fig.2 Fra­nçois Lan­glois suo­na la sor­del­li­na (1588-1647), Roma 1630, dipin­to di Fra­nçois Vignon.

* il fran­ce­se Fra­nçois Lan­glois (1588-1647), mer­can­te d’arte famo­so in tut­ta Euro­pa e vir­tuo­so suo­na­to­re del­la muset­te de cour fran­ce­se; tra il 1623 ed il 1626 egli dif­fu­se e fece cono­sce­re la sor­del­li­na a Lon­dra, Pari­gi, Bor­deaux e Roma, con­tri­buen­do all’aggiunta di una secon­da can­na anche alla muset­te fran­ce­se, come sul­la sor­del­li­na ita­lia­na da lui magi­stral­men­te suonata; 

Fig.3 Man­fre­do Set­ta­la (1600-1680), dipin­to di C.F. Nuvo­lo­ne, 1640. Que­sto dipin­to ,anda­to per­du­to, e’ sta­to ritro­va­to da Eric Mont­bel nel 2014 e pub­bli­ca­to nel suo arti­co­lo prin­ci­pe sul­la sor­del­li­na (vedi note biblio­gra­fi­che). Copy­right foto Moran­dot­ti, tut­ti i dirit­ti di auto­re riservati.

* il dot­to cano­ni­co Man­fre­do Set­ta­la da Mila­no (1600-1680), inven­to­re e costrut­to­re di stru­men­ti musi­ca­li, idea­to­re e rea­liz­za­to­re di com­ples­se sor­del­li­ne (fino a quat­tro can­ne e 56 chia­vi). Man­fre­do Set­ta­la può esse­re sicu­ra­men­te defi­ni­to come il padre del­la “sor­del­li­na ita­lia­na”, soprat­tut­to dopo il ritro­va­men­to, in un libro d’arte, di una raf­fi­gu­ra­zio­ne del dipin­to, anda­to per­du­to, di Car­lo Fran­ce­sco Nuvo­lo­ne (1609-1702) che ritrae Man­fre­do Set­ta­la in posa di fian­co ad alcu­ne sue inven­zio­ni, tra cui la sua sordellina; 

Fig.4 La sor­del­li­na descrit­ta da Marin Mer­sen­ne in ”Har­mo­nie universelle”(1636)

* il fran­ce­se Marin Mer­sen­ne (1588-1648), sacer­do­te ordi­na­to, defi­ni­to anche “padre dell’acustica” per il suo lavo­ro sul­la teo­ria musi­ca­le “Har­mo­nie uni­ver­selle” (1636); Mer­sen­ne, figu­ra polie­dri­ca e cen­tro di col­le­ga­men­to con per­so­ne ed idee del­la sua epo­ca in varie par­ti di Euro­pa, pub­bli­ca, nel suo trat­ta­to enci­clo­pe­di­co del 1636, una descri­zio­ne com­ple­ta del­la sor­del­li­na ita­lia­na rea­liz­za­ta da Man­fre­do Settala.
Mer­sen­ne, nel 1633, ave­va invia­to a Mila­no e Roma, alla ricer­ca di infor­ma­zio­ni sugli stru­men­ti musi­ca­li ita­lia­ni, il suo col­la­bo­ra­to­re Gabriel Nau­dè che era buon ami­co del noto medi­co mila­ne­se Ludo­vi­co Set­ta­la, padre di Man­fre­do Settala.
La sor­del­li­na ita­lia­na ha ope­ra­to una pro­fon­da influen­za sul­le altre cor­na­mu­se euro­pee; lo stes­so Mer­sen­ne con­si­glia­va ai costrut­to­ri di muset­te fran­ce­si di imi­ta­re le pos­si­bi­li­tà poli­fo­ni­che di due can­ne distin­te, pro­prie del­la sor­del­li­na ita­lia­na. Nel 1660 Mar­tin Hot­te­ter­re appli­che­rà alla cor­na­mu­sa baroc­ca fran­ce­se una secon­da can­na, aumen­tan­do così l’estensione melo­di­ca del­lo strumento.

IL QUADRO DI SESSA AURUNCA (CE)
Con la mor­te del Set­ta­la, la sor­del­li­na vie­ne dimen­ti­ca­ta e di essa resta­no solo poche trac­ce in qual­che dipin­to o rife­ri­men­to scrit­to, come ripor­ta­to sopra; nel 2016, però vie­ne sco­per­to un gran­de qua­dro, risa­len­te al 1630 e attri­bui­to al pit­to­re napo­le­ta­no Pao­lo Dome­ni­co Fino­glio (1590-1645), pres­so la cap­pel­la dell’ex con­ven­to, (oggi Isti­tu­to Supe­rio­re Ago­sti­no Nin­fo), a Ses­sa Aurun­ca (CE).

Fig.5 Suo­na­to­re di sor­del­li­na, Ses­sa Aurun­ca (attri­bui­to a Pao­lo Dome­ni­co Fino­glio, 1630). Il dipin­to è sta­to sco­per­to in Ses­sa Aurun­ca da Mar­co Tomas­si nel 2016. Copy­right Foto Mar­co Tomassi.

Il qua­dro ripren­de in pri­mo pia­no un suo­na­to­re di sor­del­li­na, accom­pa­gna­to da un suo­na­to­re di cor­net­to; due gio­va­ni can­ta­no a libret­to. La pre­sen­za di due ange­li met­te in risal­to il valo­re spi­ri­tua­le del­la raf­fi­gu­ra­zio­ne, ma la sua impor­tan­za sta, soprat­tut­to, nel fat­to che esso atte­sta che la sor­del­li­na era uno stru­men­to esi­sten­te e suo­na­to. La sor­del­li­na del qua­dro di Ses­sa Aurun­ca è simi­le a quel­la dei due dipin­ti, rea­liz­za­ti a Roma nel 1630 da Clau­de Vignon, raf­fi­gu­ran­ti il famo­so Fran­cois Lan­glois (fig.1). Si trat­ta di uno stru­men­to com­ples­so con tre can­ne, insuf­fla­to con un man­ti­ce sot­to il brac­cio destro del suo­na­to­re, dota­to di mol­te chia­vi moder­ne con sup­por­ti metal­li­ci, come quel­le del cla­ri­net­to nato, però, 70 anni dopo.
Nel 2016 il Prof. Eric Mont­bel, Dot­to­re in Etno­mu­si­co­lo­gia dell’Università di Aix-Mar­seil­le e gran­de stu­dio­so degli stru­men­ti aero­fo­ni del sum­men­zio­na­to perio­do (zam­po­gne, cor­na­mu­se fran­ce­si ecc.ecc.), affian­ca­to da tre eccel­si musi­ci­sti del­la musi­ca anti­ca (Mar­co Tomas­si inge­gne­re-mae­stro liu­ta­io, Gior­gio Pinai flau­ti­sta ed esper­to di stru­men­ti aero­fo­ni e musi­ca anti­ca, Mar­co Iame­le flau­ti­sta e musi­co­lo­go-filo­lo­go), tene­va una con­fe­ren­za a Mara­no­la, duran­te lo svol­gi­men­to del Festi­val del­la Zam­po­gna, sull’importanza del ritro­va­men­to del qua­dro di Ses­sa Aurunca.
Nel 2019 il Prof. Eric Mont­bel ed il Mae­stro liu­ta­io Mar­co Tomas­si annun­cia­va­no, nel cor­so del­la XXVI edi­zio­ne del Festi­val del­la Zam­po­gna di Mara­no­la, l’avvenuta rico­stru­zio­ne, ad ope­ra del­la Liu­te­ria Mon­te­cas­si­no, del­la sor­del­li­na di Man­fre­do Set­ta­la (fig.6) e la sua pre­sen­ta­zio­ne “in ante­pri­ma asso­lu­ta” del­lo stru­men­to, che tor­na­va a suo­na­re dopo seco­li di silenzio. 

Fig.6 La sor­del­li­na di Man­fre­do Set­ta­la rico­strui­ta dal Mae­stro Liu­ta­io Mar­co Tomas­si

La ese­cu­zio­ne vir­tuo­sa di bra­ni di Gio­van­ni Loren­zo Bal­da­no e di bra­ni pro­pri pro­po­sti dal Prof. Mont­bel e dal Mae­stro Tomas­si ha fat­to scen­de­re una pro­fon­da emo­zio­ne dell’animo dei pre­sen­ti ascoltatori.
Il pen­sie­ro che uno stru­men­to musi­ca­le tor­nas­se a vive­re, dopo seco­li di dimen­ti­can­za, incu­te­va nei pre­sen­ti una evi­den­te curio­si­tà e sen­ti­men­to di rispet­to; quel suo­no così vici­no, ma dif­fe­ren­te da quel­lo del­la zam­po­gna tra­di­zio­na­le, e così simi­le a quel­lo dell’organo eccle­sia­sti­co amma­lia­va e affa­sci­na­va il pub­bli­co presente.
For­se 400 anni fa, una muset­te fran­ce­se ed una sor­del­li­na ita­lia­na si incon­tra­va­no in un’armonia di suo­ni che, gra­zie allo stu­dio, al lavo­ro, ma soprat­tut­to alla pas­sio­ne di per­so­ne come il Prof.Eric Mont­bel ed il Mae­stro liu­ta­io Mar­co Tomas­si, tor­na­va­no a dif­fon­der­si nei cie­li del­la musi­ca di qualità.

NOTE BIBLIOGRAFICHE
1) Rin­gra­zia­mo Il Prof. Eric Mont­bel per mate­ria­le che ci ha mes­so, mol­to gen­til­men­te, a disposizione
MONTBEL Eric, «Le por­trait de Man­fre­do Set­ta­la attri­bué à Car­lo Fran­ce­sco Nuvo­lo­ne: un hom­ma­ge au col­lec­tion­neur et fac­teur de sour­de­li­nes», in Musi­que-Ima­ges-Instru­men­ts n°15, Por­trai­ts, bal­le­ts, trai­tés, CNRS Edi­tions, 2015.
* The Sour­de­li­ne of Man­fre­do Set­ta­la – Eric Mont­bel (The jour­nal of Bag­pi­pe Socie­ty Sum­mer 2015)
* The Sour­de­li­ne of Man­fre­do Set­ta­la, Part 2 – Eric Mont­bel (The jour­nal of Bag­pi­pe Socie­ty Autumn 2015)
* La Sor­del­li­na di Ses­sa Aurun­ca, Zam­po­gna acca­de­mi­ca, arca­di­ca, model­lo euro­peo (Eric Mont­bel, Dot­to­re in Etno­mu­si­co­lo­gia dell’università di Aix-Marseille)

2) Zam­po­gne­riA – Fiu­me­ra­pi­do (Fini­ster­re, 2016)

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