Festa italiana

Cenni storici:

Il 2 giu­gno di ogni anno si cele­bra la Festa del­la Repub­bli­ca ita­lia­na.

In que­sta data vie­ne ricor­da­to il refe­ren­dum isti­tu­zio­na­le del 2 e 3 giu­gno del 1946 col qua­le i cit­ta­di­ni ita­lia­ni ven­ne­ro chia­ma­ti a deci­de­re su qua­le for­ma di gover­no dare al Pae­se (monar­chia o repub­bli­ca) dopo la cadu­ta del regi­me fasci­sta. Il risul­ta­to fu che l’Italia diven­ne una repub­bli­ca e i Savo­ia ven­ne­ro esiliati.

Ιl 10 giu­gno 1946 l’Italia fu pro­cla­ma­ta “Repub­bli­ca Democratica”.

In occasione della principale festa nazionale civile italiana,
ci incontriamo:

Mer­co­le­dì 9 giu­gno 2010 alle ore 21
pres­so il risto­ran­te “Papi”
Via 28 otto­bre – Lun­go­ma­re Roitica

per
“una serata musicale ed enogastonomica”

con varie degu­sta­zio­ni ed un piat­to tipi­co ita­lia­no: “lasa­gne al ragù con ver­du­re: melan­za­ne e zucchine”,

del qua­le
è inte­res­san­te cono­sce­re la RICETTA
e qualche 

curiosità…

Gre­ci e i roma­ni chia­ma­va­no lasa­gne del­le stri­sce di pasta taglia­te a riqua­dri più o meno rego­la­ri, cot­te in pen­to­la o su pia­stra e poi con­di­te o far­ci­te con legu­mi e formaggio.
Que­sto piat­to, che non asso­mi­glia­va per nien­te alle odier­ne lasa­gne alla bolo­gne­se, deri­va­va dal gre­co “lasa­na” (tri­po­de da cuci­na) e dal lati­no “lasa­num” (vaso, contenitore).
Nel XIV seco­lo Fran­ce­sco Zam­bri­ni (1810/1887) descri­ve, nel suo libro di cuci­na, una ricet­ta di lasa­gne che pre­ve­de stra­ti di pasta alter­na­ti a stra­ti di formaggio.
La fama del­le lasa­gne alla bolo­gne­se nasce ad ope­ra di alcu­ni risto­ran­ti bolo­gne­si che ini­zia­ro­no a far­le cono­sce­re alla loro clien­te­la agli ini­zi del seco­lo scor­so, fin­ché nel 1935 Pao­lo Monel­li ne con­sa­crò defi­ni­ti­va­men­te il suc­ces­so citan­do­le nel suo “Ghiot­to­ne errante”.
L’accademia ita­lia­na del­la cuci­na, dopo aver esa­mi­na­to con atten­zio­ne tut­te le ricet­te, ha depo­si­ta­to pres­so la Came­ra di Com­mer­cio di Bolo­gna la ricet­ta ori­gi­na­le del­le lasagne.
Dal­la pre­pa­ra­zio­ne e dal­le calo­rie, que­sto piat­to è la quin­tes­sen­za del­la “ric­chez­za” del­la cuci­na tra­di­zio­na­le bolognese.

La melan­za­na è una pian­ta del­la fami­glia del­le sola­nà­cee a cui appar­ten­go­no anche la pata­ta, il pomo­do­ro, il tabac­co etc.
E’ ori­gi­na­ria del­le Indie Orien­ta­li, e fu intro­dot­ta in Euro­pa dagli ara­bi. Nel Medioe­vo, la melan­za­na era vista come una pian­ta vele­no­sa e male­fi­ca. infat­ti il nome deri­va dal ter­mi­ne “mela insa­na” o “mal­sa­na”!
Dal XVIII seco­lo però, la melan­za­na inco­min­ciò a sfa­ta­re, con il suo otti­mo sapo­re, tut­te le leg­gen­de e ini­ziò ad esse­re apprez­za­ta su tut­te le men­se, spe­cial­men­te su quel­le del­la costa mediterranea.

Zuc­chi­na e zuc­ca appar­ten­go­no alla fami­glia del­le cucur­bi­ta­cee. Sono frut­ti ori­gi­na­ri dell’America cen­tro-set­ten­trio­na­le, già noti e col­ti­va­ti, da diver­si mil­len­ni, in Asia, in Afri­ca e in tut­to il Baci­no del Mediterraneo.
In Euro­pa fu uno dei pri­mi ortag­gi, insie­me al pomo­do­ro, impor­ta­to da Nuo­vo mondo.
Già a metà del ‘500 sono nume­ro­si i testi che trat­ta­no di zuc­che e zuc­chi­ne, dei loro siste­mi di col­ti­va­zio­ne e rac­col­ta, del­le loro pro­prie­tà medicinali.
For­se per la for­ma, for­se per l’acquosità, for­se per l’antica usan­za di svuo­tar­le ed usar­le come reci­pien­te, le ana­lo­gie fra ‘zuc­ca’ e ‘testa’ sono espres­sio­ni iro­ni­che: “non ave­re sale in zuc­ca” (ave­re poco cer­vel­lo) o “zuc­co­ne” (len­to di comprensione).

Rin­gra­zia­mo la Sig.ra Filo­me­na, pro­prie­ta­ria del risto­tan­te “Papi & filo” e lo chef Car­lo Geno­ve­se per il soste­gno e la collaborazione.

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